PRESENTAZIONE UFFICIALE STAG. CAZZISTICA 2010/2011


Bomboclat prosegue sulla falsariga di due o più gruppi venutosi a affermare nel panorama pratese durante la fine del primo decennio del nuovo secolo.

Differentemente dalla vita monotona di milioni di ragazzini Italiani, per i quali il divertimento significa fare i fighi con il cinquantino oppure andare in discoteca tutte le sere, questo raggruppamento di elementi pregiati riempie le giornate di trovate goliardiche e di eccessi giovanili.

In questa gruppo di Animali con la A maiuscola, infatti, non si vuole assolutamente ricordare con nostalgia i tempi andati.

Lo spettacolo è continuo, senza tappe e senza "scadenze". E quando qualcuno decide che lo svago deve terminare, stabilisce involontariamente l'avvio di un nuovo gioco ancora più duro.

E chi più dell'esuberante Brizio poteva essere il più indicato per trasgredire le ferree regole della monotonia?
Suo fratello Vagno è la vera forza centripeta della omosessualità di Giack oia!: si schiaccia lattine di birra vuote sulla fronte, divora hamburger in un sol boccone e beve una bottiglia di whisky tutta d'un sorso.

Ma Bomboclat è anche la prima gang di un quasi irriconoscibile Fantoni (Fanto), un'offensivo Guastho, e, come ruttatore, di Alberto Beligni, futuro realizzatore di falli metallici con la stessa efficienza di quelli di gomma. In Bomboclat, ci sono anche Maxy, Mori e Fol nelle vesti di alcune puttanelle che svolgono la loro attività alla luce del sole, e c'è anche un Rasta che trascorre il suo Gay-Day-Rascialfari (questo è il suo vero nome) piombando nella BOMBOCLAT rovinando le sere a Greg, immancabile bevitore di liquori. (lo stesso Greg, detiene il record di bevitore di birra più sobrio del Lichtenstein),

Nel gruppo pratese di Vany Brightman, Baldanzi Zombie e Monica Caccacasale (detta Cacca), insomma, sono troppi i momenti esilaranti per essere supinamente elencati. Bomboclat avvia così la moda della crew demenziale che, con i vari Giusti e Branchetti (noti creatori di birra), in tempi recenti,con Stami (Staminkia) e Bianca V. (V.) non raggiungerà più i livelli di genuinità e di (dis)onestà intellettuale delle gags politicamente scorrette di Marconi, Wid, Carlotta (L'Arena), Ely Cecchi e compagnia bella.

E, vedendo e rivedendo il gruppo, siamo noi a provare un po' di quella nostalgia che Simone Macchia ed Ele Baldoni han cercato di rifuggire (riuscendoci) nel corso della Bomboclat.

Perché i duri, quelli in grado di scherzare sul serio, hanno smesso di giocare ormai da tanto, troppo tempo.
Ci rivedremo, forse, al prossimo toga party, caro ed incorreggibile Cangi...

In realtà...

Non eravamo nulla all’inizio.


Anzi forse si, eravamo una mail di ritrovo, un insieme cibernetico di parole e proposte per decidere cosa fare, per decidere dove sparare le nostre cazzate da ragazzi. Quella mail è diventata sempre più lunga, sempre più parole, sempre più aggregazione… si chiamava BOMBOCLAT quella mail.


Tra quelle righe si scherza, si ride, si piglia per il culo, si sfotte si programma un weekend, ci si sfoga… tra quelle righe, prima di tutto, ci sono dei ragazzi dietro, ragazzi che lavorano, ragazzi che studiano, che sognano, che amano, che a volte litigano.

Qualcuno di loro si è perso, altri si sono ritrovati, altri ancora hanno subito le conseguenze delle loro azioni, ma la Bomboclat non ha mai smarrito la sua vera natura di unità e di semplicità; non sono mancati momenti di tensione, di litigio, sempre costruttivi e volti a migliorare ancor di più i rapporti tra di noi, così come le gioie, i sorrisi, anche tra persone che non si conoscevano bene.

Dalle cene, alle partite di calcetto, al beach volley, alle bevute in compagnia, la Bomboclat è diventata un gruppo, è diventata un insieme di immagini, un logo, una presentazione attraverso dei video, un progetto di magliette.

Sempre più grandi, sempre più desiderosi di stupire, senza limiti, ma sempre mantenendo quella umiltà e quella semplicità che originariamente ci contraddistingueva quando eravamo solo una mail, una mail di ritrovo.
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